mercoledì 22 dicembre 2010

2021, l’ultimo Natale in libreria

“In un’antica novella su Verona, città dalla storia un po’sorniona,
due innamorati si spensero invano, vittime si disse, di un amore malsano.
Ma nessuno muore veramente finché esiste chi crede nelle leggende.
Ed infatti si narra che un giorno nella città Scaligera,
i due innamorati torneranno a reincarnarsi in altrettanto sfortunati amanti,
per reiterare all’infinito il loro amore incompiuto e proibito.”

Una nebbia densa, a tratti fitta, ricopriva una città silenziosa, ormai addormentata da tempo. Suoni ovattati si rincorrevano in una sorta di eco ritmata ad arte.
E si avvicinavano sempre più.
Chi si faceva largo tra l’umidità di una fredda notte di Natale, da sola e tremante, non riusciva nemmeno a capire dove stava andando. L’obiettivo era solo fuggire da quei passi sempre più vicini. Passi sconusciuti, alieni, che risvegliavano in lei paure ataviche, forse senza fondamento, o forse no.
Ma chi poteva celarsi dietro la nebbia in fondo? Verona era una città sicurizzata. Ormai per il quinto anno consecutivo aveva vinto il premio per la città più sicura d’Italia.
- A Verona non può succedere niente, - ripeteva tra sé addentrandosi nella nebbia.
A Verona non succedeva mai niente.
Solo così si poteva essere certi che nulla accadesse di male. E questo i cittadini l’avevano capito da tempo.
Come amava sottolineare fieramente uno spot sul megaschermo del Municipio:
“A Verona non succede mai niente! ”
Mai nessuna novità. Un ottimo compromesso.Tutto sotto controllo.
Verona era stata sicurizzata.

In una libreria poco lontano, si vendeva ancora qualche libro, di carta.
- Eh, - fa il direttore – non ci voleva proprio la storia dell’epidemia. Maledetto pidocchio della carta! Ci ha rovinati tutti. La paura di esser contagiati dalla carta ha allontanato tutti dai libri.
Un tizio ormai andato con l’età, in pensione da tempo, si aggirava sempre in libreria con fare da Mascotte.
- Ma credi ancora a questa storia dell’epidemia? Mi deludi…-
Sbottò all’improvviso all’indirizzo del Direttore. E dopo un ghigno riprese.
- Ma non vedi i videogiornali? Da quando hanno abolito i libri stampati, due anni fa, sono esplose le vendite dei videolibri, ti sembra una vicenda casuale? L’epidemia era una montatura come tutte le altre! L’aviaria, la suinaria ecc. Dovevano far fuori i libri di carta per far posto a quelli videotoccami. Era tutto previsto. E’ la solita vecchia storia. Il vero obiettivo erano i libri!
Il direttore si fece pensieroso.
- E che hanno i libri vecchi? Sono diversi da quelli nuovi?
- Ma li hai mai letti i libri nuovi sui toccaschermi?
- Ovviamente no. – Fa il direttore. – Per una questione di principio.
- Principi! – Sbuffa il vecchio, – bisogna conoscere il nemico per combatterlo! I libri nuovi non sono per niente simili ai vecchi. Prendine uno a caso. Vedrai che è riscritto e commentato dal personaggio del momento. Riscritto sì. Tagliuzzato, censurato dal Partito. Sono tutti dei bignami! Ma fosse solo questo… magari la gente ha meno tempo. No! Sono riscritti sempre con un obiettivo ben preciso.
Il direttore si rigirava le dita ascoltando il vecchio, stordito da una verità che non voleva sentire.
Intanto il vecchio concluse:
- Nessuno ha più libri vecchi di carta a casa. Un tizio ne vendeva uno sigillato su ebay a cinquemila euro! Non se ne trovano. La gente aveva paura dell’epidemia e li ha bruciati tutti.
Il direttore sentendo parlare di “fuoco” non riuscì a fare a meno di accendersi una sigaretta.
- Ma ti rendi conto che è come nel periodo nazista, solo che ora usano tecniche più subdole? – Incalza il vecchio. – All’epoca li bruciavano in piazza, adesso hanno trovato il modo di convincere tutti a farlo per il proprio bene. E nessuno se ne accorge. Assurdo!
- Beh, – fa il direttore – io me ne sono accorto. Ormai possiamo chiudere la Libreria, non viene più nessuno da mesi. Persino la notte di Natale siamo vuoti. Uno ad uno se ne sono andati pure gli ultimi dipendenti sopravvissuti all’epidemia.
- Io sto parlando di cultura e lui pensa alle vendite! – Chiosò il vecchio che nel
frattempo tirò fuori un cartagiornale ingiallito di almeno dieci anni prima.
Il Direttore vedendolo sbottò per la sorpresa.
- Ma sei impazzito? Porti un vecchio giornale di carta in libreria?? E se fosse infetto? Ti immagini che epidemia?!
- Macché contagio, - fa il vecchio, - ti ho appena detto che era tutta una bufala. Senti qua piuttosto cosa scrivevano dieci anni fa, nel 2011...

L’Arena di Verona – Prima Pagina
“Verona vince la classifica annuale come città più sicura d’Italia. Risulta infatti esserci una percentuale di telecamere per abitante superiore a quella della trasmissione televisiva “Il Grande Fratello”.
La nuova rete di telecamere, ribattezzata “gli occhi del Sindaco”, sarà condivisa sulla rete internet in modo che tutti i cittadini possano controllarsi a vicenda. Ogni cittadino potrà guardare le spalle al suo prossimo, ed essere così come un “fratello più grande” che lo protegge e lo segue in ogni istante…”

Una ragazza, giovane e trafelata, lo interruppe, entrando di corsa nella libreria. E si precipitò su di lui.
- Mi scusi – gli sussurrò guardinga, - ho sentito dire che qui non ci sono telecamere.
Il direttore si ingaglioffò.
- Ma certo signorina, questo è forse l’unico negozio di Verona senza telecamere di sicurezza, forse perché noi ci sentiamo abbastanza sicuri lo stesso. E poi le dirò, se proprio qualcuno morisse dalla voglia di rubare un libro… beh, visti i tempi… non sarei neanche tanto dispiaciuto!
La signorina, sembrava concentrata su altro. Ma sentì quello che voleva sentire. Fatto quindi un cenno, un ragazzo entrò dalla porta, altrettanto guardingo. E vistala, urlò:
- Giuly!
E lei rispose.
- Oh Romy!
Il direttore fece due più due.
- Giuly… Romy? Ma chi siete… Giulietta e Romeo?
I due non la smettevano di abbracciarsi incuranti degli sguardi altrui.
- Che coincidenza incredibile, – fa il vecchio – due fidanzati che si chiamano proprio Giulietta e Romeo.
I due guardarono il vecchio e poi con sufficienza borbottarono.
- Sono i nickname che abbiamo scelto su Feisbuk.
Il vecchio parve non capire.
- Ragazzi ma da cosa vi nascondete? !
- Da Feisbuk! – Urlò lei. – Se le telecamere ci riprendessero domani saremmo in bacheca alla berlina di tutti. Ma noi non vogliamo, non possiamo… il nostro amore deve restare segreto!
- Allora siete nel posto giusto – fa il direttore sconsolato, – tanto qua non entra mai nessuno.
- Eh, - fa il vecchio – è dura tenere segreti di questi tempi. Se qualcuno ha qualcosa da nascondere, è senz’altro un individuo pericoloso. Se sono in due, è un’associazione a delinquere!
- Ma noi vogliamo solamente rimanere un po’ da soli!
- Da soli… - se la ride il vecchio, – ormai rimanere da soli è un reato. L’autorità deve sapere cosa stai facendo, dove sarai, e dove andrai. E’ per la tua tutela ovviamente! – Concluse melanconico. – Se nessuno sa dove sei, vuol dire che ti è successo qualcosa di male…
- Ma perché? – Sbotta Giuly.
- Non lo so, - fa il vecchio, - però mi ricordo che prima che inventassero i cellulari, nessuno sapeva cosa facessero o dove fossero, amici, mogli, figli e amanti, e sopravvivevano lo stesso all’idea, anche per giorni. Ora se qualcuno non risponde al cellulare due volte di fila, subito si pensa alla catastrofe! Ormai è così il mondo, non si può tornare indietro.
- No! – Sbotta Giuly disperata – io, io … spengo il cellulare !
- Anch’io! – Si accoda Romeo, succube della bella Veronese. – Ecco fatto!
- Pietà! – Fa il direttore , - ci ritroveremo la libreria piena di polizziotti, ambulanze, curiosi e giornalisti in men che non si dica! Devono rimanere accesi o scatterà l’allarme! Riaccendeteli!

“Nella piazza che nel nome ricorda un prato,
pur senza che un solo filo d’erba possa esser calpestato,
una selva di maxi schermi si accesero all’istante,
con le foto dei due amanti, ed in basso la scritta Wanted ...”

- Mio Dio siamo finiti! Siete già su tutti gli schermi col logo di “Chi l’ha visto”! Se vi trovano qui mi chiuderanno la libreria con una scusa qualsiasi, come hanno fatto con tutte le altre che non sono fallite prima. Presto nascondetevi! No, non nel reparto bignami! Meglio nell’ area “Saggistica”, lì non entra nessuno da un paio d’anni…

Nel frattempo su Feisbuk, era già nato un gruppo di ricerca di Romy and Giuly con almeno 1.500 iscritti. I primi delatori non tardarono a rivelare che trattavasi di fuga d’amore. Ed in men che non si dica la libreria fu circondata da un reparto d’assalto delle forze speciali, entusiasti di aver qualcosa da fare nella città in cui non succedeva mai niente.

- Mio dio! Siamo circondati! - Sbottò il direttore – Stavolta è la fine, chiuderanno la libreria perché ho dato asilo a due … a due… ma adesso che ci penso, cos’è che hanno fatto esattamente questi due, in fondo?!
- Non lo so, – disse il vecchio – ma se chiuduno la libreria, tanto vale che mi suicidi. Non saprei più dove andare!
- E noi faremo altrettanto! – Esclamarono i due innamorati di Verona dall’antro impolverato.
- Suvvia non esageriamo adesso ! – Disse il direttore per stemperare la tensione.
- Dicevamo in senso virtuale. Siamo amanti, non eroi. - Replica gelida Giuly. “Facciamolo insieme Romy, sei pronto?”.
- Certo – replicò lui estraendo il Pcfonino. – Entro due minuti ci saremo cancellati da Feisbuk, una volta per tutte. Non esisteremo più! E finalmente staremo soli.

“ Le fughe d’amore non sono consentite, dovete prima aggiornare il vostro Status su Feisbuk”. - Sbraita una voce megafonata dall’esterno.
- Ma io sono già fidanzata ufficialmente con un altro…- Fa Giuly
- Beh..veramente anch’io.. – boffonchia Romy.
E dopo un attimo di riflessione Giuly urlò.
- Noi volevamo solo stare un po’ da soli, se questo non è possibile, allora.. addio!
E detto questo sparirono dalla rete.
Nel frattempo fuori dalla libreria si era formato un capannello di curiosi, ed in prima fila vi erano tutti gli ex dipendenti della libreria rimasti ancora vivi. Anche loro scossero il capo nel vedere cosa era diventata la loro libreria.
- Un covo di ribelli! – Sbottò un tizio travestito da Lenin. - Guarda come sono ridotti! Per fortuna mi hanno licenziato dieci anni fa. Faranno la fine di quel collega patito degli autobus che, secondo la versione ufficiale, è finito sotto un autobus solo per guardarlo più da vicino…cazzate! E’ stato suicidato, altroché! Non è così, Don Mauro?
- Ah, io non mi occupo di politica. Sono lieto di aver preso i voti, pur senza entrare in politica, scusi il gioco di parole! Da quando non sono più in libreria, vedo le cose sotto un’altra luce…sa, non vorrei finire come quel sovversivo del maestro di yoga, poveretto.
- Già, – fa l’altro – malauguratamente, pare si sia addormentato durante una posizione a testa in giù. Era un idealista. Del resto, mettersi contro il Partito…
- Il Partito Di Feisbuk! Un vero Socialist Network! Era dai tempi del Comunismo che non c’era una forma di governo più diretta e socialista. Viva il PDF! – Fa Lenin.
Nel frattempo una combricola di ex dipendenti, acidognole, ed in disparte, sparlava del direttore.
- ..altro che epidemia! E’da quando è arrivato quel nuovo direttore che le cose hanno cominciato ad andar a rotoli! Del resto cosa ti potevi aspettare da uno che andava in giro ad aprir nuove librerie…e che guarda caso, chiudevano sei mesi dopo?! E adesso è rimasta l’ultima, finché dura…

Intanto, sfregolandosi le mani per il freddo, apparve il neo conduttore della Web TV “Feisbuk Verona”, pure lui, ex dipendente della libreria, e di recente tesserato nel partito.
“Bene, bene…” disse continuando a sfregolarsi anche davanti ai mega schermi. “Grazie a DemoFeisbuk, sarà possibile lasciare al popolo la scelta sulla storia d’amore di Romy and Giuly. Premete sul tasto “mi piace” per perdonarli, oppure sul tasto “non mi piace” per lasciarli al loro destino. La democrazia diretta è l’unica forma di giustizia vera. Una giuria di milioni di votanti in diretta TV! Cari telespettari, il quesito democratico di oggi quindi è: Volete libera la coppia “Romy and Giuly” ?

Vincono nettamente i “mi piace”! I due amanti di Verona sono premiati con una partecipazione straordinaria alla 22esima edizione del Grande fratello!
- Che bello! Siamo famosi! – disse Giuly.
- Ma non volevamo solo stare un po’ da soli?! – Chiede timido Romy.
- Eh si… - gli fa eco Giuly, sistemandosi la scollatura per le videocamere, - l’amore è sempre l’amore ma… il successo è il successo!

Nel frattempo, lontano dalle telecamere in diretta TV, il neo Direttore veniva trascinato fuori da due energumeni, mentre le ex colleghe l’additavano impietose:
“Guardalo come trema!”
“Ben gli sta!”
“Ha le gambette che gli fanno giacomo-giacomo…ah, ah, ah!”
Ma con un ultimo colpo di reni, il direttore girò il cartellino sulla porta della libreria, dove rimase scritto “TORNO SUBITO”…anche se nel gruppetto sparuto delle ex dipendenti, non erano in molte disposte a crederci…

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