domenica 22 maggio 2011

Luna Park

Dal palco del comizio l’oratore aizzava la folla brandendo un bicchiere colmo d’acqua pura e…per il momento gratuita.
“…questa che ho in mano stasera non è solo acqua, è molto di più. E’ l’ultimo baluardo di una serie di diritti inalienabili dell’uomo, che l’uomo stesso vuole mettere in vendita, sul libero mercato, dimostrando che ciò che era inalienabile fino a ieri, non lo sarà domani. E’ per questo che siamo qui stasera. Per fermare questa deriva che immola sull’altare del profitto qualsiasi cosa, senza guardare in faccia nessuno, senza più alcun limite. Oggi è l’acqua. Domani forse sarà l’aria che respiriamo. In fondo esiste aria pura ed aria meno pura, e state pur certi che prima o poi qualcuno ci penserà, ed arriveremo anche a questo, perché il punto non è il costo più o meno alto, ma l’etica, il valore che noi diamo alle cose e alle idee.
Carissimi assetati di acqua e di etica, è a voi che mi rivolgo, perché solo Voi potete fermare questa deriva. Solo l’uomo può fermare quello che un altro uomo ha iniziato.
Lascio a Voi la parola quindi, servono idee ora, senza più perdere altro tempo.”
Dalla folla inferocita ma senza idee, emerse dopo qualche minuto una vocina che subito fu sospinta sul palco. Una donna rossa, forse solo nei capelli, prese il microfono con forza e azzittì chiunque.
“Donne è a voi che mi rivolgo! Se l’uomo non sa come fermare ciò che l’uomo ha iniziato, allora sarà la donna a farlo! Nessuno parla di questo referendum, lo sapete bene, ed il problema è proprio questo. Bisogna fare qualcosa di eclatante, oggi, che colpisca tutti, perché stiamo parlando dell’acqua che è appunto un bene di tutti. Noi donne abbiamo un solo grande potere in fondo, ed è il momento di usarlo. Io, propongo di proclamare uno sciopero ad oltranza sino al Referendum…”
Un boato esplose dalla folla festante.
“…uno sciopero dell’Amore. Niente più sesso fino al Referendum!” – Chiosò la rossa.
Sulla folla piombò il silenzio.
“…e vedrete che la notizia andrà su tutti i giornali. Donne, sapete bene come sono fatti gli uomini. Sta a voi quindi la responsabilità di lasciarli a bocca asciutta, prima che l’umanità stessa rimanga tutta a bocca asciutta di fronte a questa assurdità che vorrebbe l’acqua privatizzata!”.
La folla si divise in due. Uomini silenti da una parte e donne in festa dall’altra.
Ma gli effetti, prima che sui giornali, iniziarono a vedersi altrove…

Una coda lunga ed ordinata, si era formata sul marciapiede nel quartiere cinese di Milano.
Un giornalista che era sul palco il giorno del comizio, e motivato a dare una mano alla causa, si mise diligentemente in coda prendendo anche lui il numerino come in macelleria: 157.
Quando arrivò il suo turno, lesse sul campanello il nome: Miss Park.
Ed entrò.
- Buongiorno Miss Park io sono…
- Plego plego, accomodasi..lì.
- Veramente io…
- Arrivo subito, togliere vestito plego.
- Scusi, Miss Park, io…
- Chiama me Luna, plego…
- Luna? Quindi devo chiamarla Miss… Luna Park?! Ma signorina, in Italiano vuol dire parco giochi…
- Allola, io sarò tuo parco giochi! Che gioco vuole giocare?
- Io sono qui per il referendum sull’Acqua…
- Vuole giocare nell’acqua? Bene, qui grande sauna e piccola piscina…
- No, no…volevo solo chiederle, se anche lei potesse aderire allo sciopero…
- Sciopero? Noi in Cina no fa sciopero, mai.
- Lo so, ma se lei non fa sciopero è inutile che le altre donne facciano sciopero, guardi che coda!
- Se altre donne fanno sciopero, io tanti visitatori in più!
- Brava, lei ha il senso degli affari, si vede.
Dopo una breve meditazione il giornalista, ritornò sui suoi passi:
- Miss, sono tornato a proporle un affare. io sono un giornalista, e se lei farà sciopero fino al referendum, io scriverò il suo indirizzo sul giornale, così tutti sapranno come trovare Luna Park. Pubblicità gratuita! Che ne dice?
- Passapalola miglior pubblicità…
- Si certo, ma il nostro giornale stampa pur sempre più di 200.000 copie…
Luna Park, fece due conti velocemente. Poi rispose, sorridente.
- Fare sciopero buon affare a volte. Ok, domani compro giornale. Affare fatto.
Il giorno dopo, il giornalista passò di lì e vide che non c’era più nessuno in coda per strada.
Si avvicinò al campanello e lesse un piccolo cartello dove c’era scritto:
LUNA PARK CHIUSO.
Ed in piccolo tra parentesi… fino a Referendum!
Il giornalista concluse tra sé, che aveva trovato finalmente un modo per far capire anche ai cinesi il vero valore della democrazia.

2 commenti:

big pig ha detto...

IL "LADRO DI FURGONI" PISAPIA SI FA EROE. E SVENTA UN FURTO D'AUTO

don naiolo ha detto...

Consumiamo troppo
Risorse vicine al collasso